LIBRECENSIONE - "Madame Claudel è in un mare di guai", Aurélie Valognes


Salve a tutti amici del blog e bentornati in una nuova recensione!
Oggi andrò a parlarvi di “Madame Claudel è in un mare di guai” di Aurélie Valognes, edito Newton Compton Editori, con un prezzo di 9,90€
Non nego di aver acquistato questo libro in primo luogo per la copertina, che trovo splendida, con le sue sfumature delicate e un disegno della skyline di Parigi molto shabby.
Ma il contenuto sarà stato bello come il contenitore?

                                                           


La trama è la seguente: “Ferdinand Brun vive a Parigi, al numero 8 di Rue Bonaparte, ha ottantatré anni e non gli piacciono le persone. Sfortunato dalla nascita – ha perso la mamma e la nonna quando era ancora piccolo –, è cresciuto nel risentimento, diventando introverso e taciturno. Purtroppo con il passare degli anni è addirittura peggiorato e così la moglie lo ha mollato di punto in bianco scappando con il postino, mentre la figlia e il nipotino sono andati a vivere dall’altra parte dell’oceano. Rimasto solo con la cagnolina Daisy, unico essere vivente degno del suo affetto, Monsieur Brun ha deciso di disertare il genere umano e di ridurre al minimo i suoi contatti con gli altri, compresi quelli con la portinaia, la detestata Madame Suarez. Un infausto giorno, la cagnolina Daisy muore e la settimana dopo Monsieur Brun rimane vittima di un incidente. Tutto è contro di lui, e quando la figlia lo mette di fronte all’ipotesi dell’ospizio, non gli resta che accettare l’aiuto di Madame Claudel, un’arzilla signora di novantatré anni, che abita al suo piano. Ma sarà l’arrivo della piccola Juliette, figlia dei nuovi condomini, l’unico evento in grado di scalfire il muro di diffidenza e scontrosità che il vecchio ha costruito intorno a sé.”

Il mio primo cruccio riguardante questo libro è stato il titolo, poiché, sebbene carico di promesse, non c’entra pressoché nulla col romanzo. E’ indiscutibile che Madame Claudel, sia fondamentale per la storia, ma non è in alcun modo la protagonista, e non sarà tanto presente quanto il titolo lascia presagire. La vera star del racconto è l’ottuagenario Signor Brun e, personalmente, trovo che “Monsier Brun è in un mare di guai” possa essere un’intestazione altrettanto valida e più fedele alle vicende narrate nel romanzo.
La seconda cosa che non mi ha fatto impazzire sono i tempi narrativi. L’autrice impiega pagine e pagine a descrivere situazioni già abbastanza chiare mentre sorvola o ignora COME accadano cose di estrema importanza. Per fare un esempio( che è un piccolo spoiler di cui mi dispiaccio): ci viene detto che Ferdinand riceve un invito per il  pranzo da Madame Claudel. Giriamo la pagina con la convinzione che il suddetto pranzo verrà in qualche modo descritto e invece ci ritroviamo con un Monsieur Brun del giorno successivo al pranzo, stracotto d’amore per la sua ospite, che alle sette e mezza di mattina le porta un mazzo di rose. Mi si perdoni il francesismo, ma perdindirindina! Dacché gli incontri con la cara Madame sono essenziali alla formazione/crescita/miglioramento del nostro vegliardo per quale motivo non descriverli? Tanto più che i dialoghi che vedono come interlocutrice la Claudel sono esilaranti!
Per quel che riguarda il terzo neo del libro, il libro in sé non ha alcuna colpa. Il problema sono le accattivanti affermazioni e paragoni che di quest’ultimo vengono fatte:
“Commovente come l’eleganza del riccio. Divertente come il centenario che saltò dalla finestra e scomparve”.
Vien da solo che essendo questi due testi molto belli e super apprezzati dalla critica il confronto non può assolutamente reggere. Non posso (ancora!) parlare per “Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve”, in quanto si esibisce tristemente nella sezione “non letti” della mia libreria, ma “l’eleganza del riccio” è un capolavoro! Uno dei miei libri preferiti e trovo che abbia pochi uguali per quel che riguarda l’originalità della storia, la sensibilità e l’emozionalità ( non nego che è stato uno dei libri per cui ho pianto più intensamente). Il testo della Valognes è sicuramente un libro pregevole sotto molti punti di vista, ma purtroppo non mi sento proprio di dire che arriva dritto al cuore o che riesce a straziarlo... al massimo una carezza molto discreta!
Comunque ripeto, per questo aspetto l’autrice e il libro in sé non hanno assolutamente "colpa", la quale credo sia tutta attribuibile alla campagna di sponsorizzazione e la necessità di vendere copie ingolosendo il lettore con romanzi largamente amati.

Dopo aver speso più di un paio di parole su quelli che sono stati i lati che non ho particolarmente apprezzato di “Madame Claudel è in un mare di guai” veniamo invece alle cose che mi sono piaciute.
Uno degli aspetti che ho maggiormente apprezzato è stato il fatto che sia un romanzo di formazione che però, anziché avere un baldo giovine pronto ad affacciarsi alle gioie della vita, come eroe presenta un ultra ottantenne misantropo e vagamente misogino, che prova astio nei confronti di tutti, tranne della sua fidata cagna Daisy. Monsieur Brun è in lotta con le sue vicine( in particolar modo con Madame Suarez, la portinaia sua acerrima nemica), è in pessimi rapporti con la figlia, è stato scaricato da tutte le donne della sua vita. Ho trovato coraggioso scegliere un personaggio così poco amabile come protagonista, e ho trovato molto interessanti le escamotage che l’autrice utilizza per rendercelo caro. In più lo stesso fatto di raccontare la trasformazione di un uomo vecchio e stanco della vita in un nonnetto di nuovo pronto ad affrontare le sfide del quotidiano mi è sembrato molto bello e sensibile, forse proprio perché talvolta si tende a dimenticare che i sentimenti e gli stimoli per cambiare ci vengono offerti dall’universo in qualsiasi momento, indipendentemente dall’età.
Altro punto a favore del libro sono le donne: croce e delizia del nostro Ferdinand Brun. Come accennavo prima, il nostro protagonista ha da sempre avuto in rapporto conflittuale con l’universo femminile, problemi con la mamma e la nonna, un matrimonio infelice, una figlia trasferitasi dall’altro capo del mondo, la portinaia che non voleva altro che sbatterlo fuori dal palazzo. E saranno invece proprio delle donne a far scattare il cambiamento in lui. La piccola Juliette, figlia del suo nuovo vicino di casa, che gli piomba in casa come un uragano e, proprio come tale, si imporrà nella sua vita, quasi costringendo il caro Ferdinand a volerle bene. Bambina piena di carisma e gioia di vivere, umorismo ma anche dal passato pieno di dolore, un dolore fratello a quello di Monsieur Brun, al quale riuscirà ad addolcire l'animo( forse in parte riesce a farlo grazie alle gelatine di frutta che gli porta dopo pranzo?).  Altra figura molto apprezzata è quella di Madame Claudel: è la nonna modello che ognuno di noi vorrebbe avere! Una novantenne sveglia e affezionata lettrice, piena di brio, di gran classe, super tecnologica e genuinamente divertente… Impossibile non amarla. Anche lei giocherà un ruolo fondamentale ( in più di un’occasione) nella vita del nostro, e aggiunge alle pagine del romanzo quel tocco in più.
Per quel che concerne il finale l’ho trovato azzeccato per alcune cose, fin troppo prevedibile per altre, assurdo per certi altri aspetti. Finisce in modo aspettatamente positivo, ma con dei colpi di scena che mi hanno contrariata.
Per quanto riguarda lo stile di scrittura l’ho trovato apprezzabilissimo, godibile e scorrevole, molto divertente in alcuni punti. Le descrizioni riescono a rendere il lettore molto partecipe sebbene non siano affatto lunghe o cariche di inutili particolari. Aurélie Valognes riesce a trascinarci a Rue Bonaparte numero 8, nel condominio presieduto da Madam Suarez  e abitato da tutti adorabili vecchietti coi loro animali da compagnia! 


Per tirare le somme, miei cari amici lettori, questo romanzo è stato un po’ una delusione, forse perché nutrivo aspettative immense o perché cercavo nel racconto un qualcosa di completamente diverso. Non mi sento di bocciarlo del tutto perché ci sono un paio di trovate molto interessanti, l’ambientazione è molto carina e si fa leggere davvero velocemente grazie anche alle tante battute umoristiche. Però non mi sento neanche di consigliarlo.

Ed è tutto per questa recensione! Voi avete letto questo libro? Vi è piaciuto? Il mio disappunto è stato tutta colpa delle mie aspettative troppo alte?
Augurandovi tante belle letture, vi lascio un grande abbraccio e ci vediamo prestissimo con tanti nuovi post (per cui, se non volete perderne nemmeno uno, vi consiglio di diventare lettori fissi del blog!).
Giorgia
 

Commenti

  1. Recensione splendida! Dalla copertina, questo libro mi ispirava un sacco... dopo aver letto la tua recensione un po' meno 😂 vedremo se dargli una possibilità 😘

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    1. Grazie mille cara :) Mi dispiace aver disilluso anche le tue aspettative :( Comunque se deciderai di dargli una chance fammi sapere ^^

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  2. Bellissima recensione 😘. Avevo già messo gli occhi su questo libro ma ora penso che prima di comprarlo ci rifletterò un po' su 😉

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    1. Ma grazie mille <3 mi spiace sapere che così tante persone volevano leggerlo xD Poi è sempre questione gusti, però mi ha lasciato un po'di amaro in bocca :(

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  3. A me succede in continuazione di farmi aspettative troppo alter per certi libri perciò ti capisco! Adesso penso proprio che aspetterò un momento meno impegnativo per inserirlo sul amia whish list!😘

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    1. È un'ottima scelta ^^ E se mai ti dovesse capitare di leggerlo fammi sapere :D

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  4. Avere alte aspettative spesso poi stronca il giudizio finale 😞 già non è il mio genere, dopo la tua recensione è un motivo in più per optare per altro 😂♥

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    1. Purtroppo sì...
      Devo confessarti che se potessi tornare indietro anche io leggerei qualcos'altro xD

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  5. Prendi libri con aspettative altissime e poi.... Ti deludono! Quante volte ed è bruttissimo😔
    L'Angolo Dei Libri

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    1. Cerco sempre di non fare voli pindarici con le trame dei libri proprio per evitare. Ma questo libro l'ho desiderato tantissimo e non ho rispettato la mia regola d'oro ahahahaha

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