Librecensione:" Il caso letterario dell'anno", Marco Visinoni


Salve a tutti miei carissimi lettori e ben trovati in un nuovo post!
Quest’oggi nuova librecensione, in cui vi racconterò di un romanzo che mi ha davvero colpito: “Il caso letterario dell’anno”, di Marco Visinoni. Già dalla trama stampata sulla copertina il libro mi sembrava davvero promettente e interessante, irresistibile, e il fatto che abbia iniziato a leggerlo senza averlo mai chiuso ha confermato senza dubbi le mie aspettative.


Arkadia Editore collana "Senza Rotta", brossura, prezzo di copertina 14,00€

“Leifur ha trent'anni, è nato in Islanda e vive a Bologna. Ex scrittore promettente, ormai incapace di portare a termine alcun romanzo, conduce una vita scapestrata da eterno studente e si mantiene vendendo idee per potenziali capolavori ad altri scrittori. Il caso letterario dell'anno ha inizio quando Leifur riceve la visita del suo io futuro, il quale (come in un Ritorno al futuro contemporaneo) consegna al giovane se stesso i numeri vincenti per le lotterie degli anni a venire. Obiettivo dichiarato: vivere da mantenuto per l'avvenire. Aiutato da un nano in pelliccia e da una misteriosa femme fatale, il giovane Leifur inizia così un peregrinaggio da improbabile scommettitore che lo condurrà dai bar del centro al carcere di Bologna, dall'Italia alla natia Islanda. Il caso letterario dell'anno è una commedia brillante che gioca con l'immaginario pop e i miti del nostro tempo per raccontarci una visione ironica e amara del nostro presente (e del futuro).”

La storia viene raccontata in stile nominale, e la prima frase è “ Aprii la porta e mi trovai davanti me stesso.” Una premessa originale e indicativa di quello che sarà il romanzo stesso: una profonda commedia a tinte surreali, portata avanti con ironia e tatto, stilata con un modus scribendi unico e riconoscibile.

Nonostante il fatto “dell’io futuro e dell’io presente” possano far pensare a un’opera fantascientifica, questo libro non lo è affatto, infatti l’io futuro vuole assicurarsi per il suo vecchio io una vita pacifica e serena e realizzata, utilizzando lo stratagemma di sapere in anticipo tutto quello che accadrà al presente Leifur. Nonostante quello dei viaggi nel passato sia un topos già ampiamente utilizzato, trovo che il modo in cui Visinoni lo impiega nel suo lavoro è plausibile e fresco. Sono presenti molti degli stereotipi dei viaggi nel tempo, ma non sembrano triti e ritriti, ma familiari, giusti. Abbiamo visto talmente tanti film e abbiamo talmente tanti riferimenti sul fatto che “il passato non può essere modificato senza conseguenze sul futuro” che un libro che non possegga questo assioma ci sembrerebbe alquanto strano.
Poi sullo stratagemma del come avvengano i viaggi nel futuro, l’autore ha avuto davvero un colpo di genio che non voglio assolutamente spoilerare, ma che mi ha dato i brividi di meraviglia, in quanto ha utilizzato un pretesto nuovo e inedito e sensibilissimo e personale, che traspare attraverso la carta e ha la capacità di commuovere.

Per quanto riguarda la descrizione dei personaggi, essendo un romanzo in prima persona, avviene attraverso gli occhi di Leifur. Possiamo capire com’è il nostro protagonista stesso attraverso le sue descrizioni, i suoi gesti, le sue riflessioni tra sé e sé. Questo svelare a poco a poco il protagonista attraverso la sua presa di coscienza di sé, la confessione delle sue debolezze che avviene man mano nel corso della storia, rivela una grande sensibilità e un’importante capacità di umanizzare il personaggio. Visinoni riesce a donare corpo e anima e Leifur, regalandogli tutta la complessità e le difficoltà di essere umano.
Infatti vediamo il suo io futuro e passato sempre tesi alla ricerca di una ideale felicità e tranquillità, che sappiamo essere molto difficoltosa da raggiungere; questo non avviene attraverso un’evoluzione costante, ma spesso mi sento di poter parlare addirittura di involuzione del personaggio, perché, proprio come la vita reale, spesso raggiungere i propri obiettivi o la felicità può essere molto più deludente che non raggiungerli affatto.

Compagni d’avventura del nostro sono Boris, il matto del Porto, che si rivela un aiuto preziosissimo per Leifur in più di un’occasione. Nel romanzo ha sia una funzione comica, da spalla, sia una funzione più importante nei momenti più sensibili e seri dell’opera, fungendo in modo vero e proprio da aiutante dell’eroe.
 Altra compagna d’avventura è Leila, una procace scrittrice che fornisce un apporto “piccante” e sensuale al romanzo, ma che a sua volta sarà fondamentale per il presente e il futuro del protagonista, rivelandosi una figura femminile consapevole, rappresentata nella sua volubilità, dall’aspetto più sensibile a quello più voluttuoso.

Un elemento fondamentale del romanzo è l’ironia che lo percorre interamente: Leifur ha uno sguardo disincantato nei confronti del mondo, è un uomo pienamente adulto che vive ancora come fosse un ragazzino, vagando per le vie della città senza troppi obiettivi se non quello di bere qualche Unicum e rimorchiare; è uno scrittore che non riesce più a scrivere, con una testa piena di belle idee ma l’incapacità di tradurle in romanzi finiti. A questo momento stagnante della sua esistenza, il nostro risponde con ironia e cinismo, regalandoci più di qualche sorriso sotto i proverbiali baffi.
Ma questo elemento viene adoperato anche come critica sociale, e in questo mi ha ricordato molto l’approccio di Stefano Benni (un autore che come saprete, adoro follemente!). Il divario sociale è l’elemento che emerge con più forza, fin dai nomi delle lotterie, che hanno nomi ilari come “Fanculo i poveri” o “ Mai più pezzenti” o “ Il 2% della popolazione guadagna quanto il 98% ed è giusto così”.

Altro aspetto molto importante è il tributo a Bologna, della quale vengono percorse vie e quartieri. Ne viene data una descrizione molto affettuosa, come potrebbe fare solo chi ama e conosce molto bene la sua città. Anche quando si parla del “pazzo del Porto”, e si parla di come fosse Bologna nel passato, viene mostrata una grande passione che ho molto apprezzato. E’ un modo di viverla familiare, sentimentale, di cui si riconosce la meraviglia e il difetto.  

Ulteriore aspetto interessante sono gli innumerevoli riferimenti alla cultura pop, tra film e canzoni e fumetti, che danno un tocco personale, rendono i riferimenti immediati, visto che fanno parte di un immaginario comune, ma ci dicono anche qualcosa riguardo il protagonista stesso e il suo background.

Ma una bella storia (sensibile e ricca di elementi, che sa suscitare profonde riflessioni e che è ricca di twist interessanti e imprevedibili, piena di emotività e sensibilità ma anche narrata in modo spesso scanzonato) perderebbe molto senza una penna attenta, e secondo me Visinoni fa un ottimo lavoro soprattutto sotto questo aspetto. Il romanzo scorre via velocissimo e leggerlo è una vera esperienza che tocca in profondità le corde sensibili del lettore. Una cosa che ho molto apprezzato è che lo stile non è mai uniforme e sempre uguale a se stesso, ma vengono inserite qui e lì parole desuete e auliche, o, di contro, gergali e crasi, che danno vita a parole nuove ma che rendono benissimo il concetto ( es. parlando di una festa utilizza il termine “sessuolesbico”, e questo fare le crasi lo adoro perché faccio la stessa identica cosa :D), a seconda del momento narrativo ci si adegua un po’ e si modula lo stile a seconda dell’umore di Leifur. Ma quello di cui ho davvero goduto è l’attenzione all’aspetto lirico della prosa, infatti non è raro trovare figure retoriche che danno un ritmo ancor più incalzante al testo stesso; tale agilità di lettura è favorita anche dalle frasi brevi e concise, che funzionano benissimo sia nelle gag che nei momenti più intensi del racconto.

Quindi miei cari lettori, questi sono i miei pensieri su “Il caso letterario dell’anno”. Ho trovato una storia molto bella, interessante, che mi ha stupito sotto tantissimi punti di vista, che mi ha divertita ed emozionata, e spero davvero che vorrete dargli una possibilità per stupirvi, e magari parlarmene su Instagram o Facebook !
Per questo articolo è tutto, spero col cuore che vi sia piaciuto!
Buone letture,
Giorgia.

Commenti

Post popolari in questo blog

5 cose che… 5 libri che vorrei rileggere

5 cose che... 5 Libri che regalerei!

Maratona di Halloween: serie da bingiare e film da guardare